L’ansia dopo la tempesta
E perché proprio adesso si prova ansia?
Adesso che il nostro sentimento di sicurezza si è alimentato nuovamente possiamo davvero guardare indietro e fare i conti con la tempesta che ci ha travolti: una tempesta improvvisa e devastante che non ha fatto sconti a nessuno.
Ci troviamo dinanzi al termine di quello che sembrava uno dei periodi più lunghi, oscuri e incontrollabili di tutto il mondo, finalmente si torna metaforicamente a respirare.
Un tempo così lungo di cui l’incertezza si è fatta principale portavoce, ma finalmente si coglie uno spiraglio, un barlume di luce irradiante che ci riempie il cuore e l’anima.
I nostri sentimenti si colorano di gioia di fronte alla possibilità, che aveva assunto le sembianze di un ricordo ormai vago, di poter rivedere i propri cari; il nostro corpo gioisce dinanzi alla libertà di librarsi sereno nello spazio più desiderato…
E così, piano piano, con i più svariati e fantasiosi tentativi cerchiamo di riappropriarci di ciò che è nostro: la nostra quotidianità, la nostra libertà e il nostro libero arbitrio che questo virus sembra averci sottratto per troppi mesi.
Questo raggio che ci invade e diventa una luce abbagliante, quasi ci coglie di spalle e noi con rinnovata sorpresa, lo facciamo nostro… eravamo ormai rassegnati, arresi a questo destino che andava delineandosi.
Invece ora torniamo ad essere padroni di tutte quelle possibilità, seppur ancora ridotte, che avevamo prima che tutto quanto accadesse.
L’incertezza così tangibile che ha scandito le nostre ore più buie ci ha impedito di poterci lasciare andare a qualche nota di speranza, siamo stati in apnea, col fiato sospeso perché a fronte di un qualsiasi tipo di lieta previsione avremmo potuto di nuovo essere percossi dalla brutalità del reale.
Ma ora si può, finalmente si torna a respirare liberi ed anche il nostro sentire si fa più sereno e possiamo finalmente allentare la nostra presa emotiva e lasciarci andare a qualche manifestazione di giubilo, nonché a tutto quello che è il nostro complesso apparto del sentire; così tanto trattenuto e alterato in questo delicato momento.
Ora che la situazione è divenuta più sicura possiamo allentare la presa coi nostri sentimenti che talvolta, però, sono caratterizzati da forte ansia e agitazione.
Molti vissuti di ansia possono manifestarsi in questa fase di “quiete DOPO la tempesta”.
Sembra quasi un ossimoro parlare di ansia in questo momento.
Invece non è del tutto casuale, ma ritengo che sia fortemente ricollegato a ciò che per mesi abbiamo vissuto e scongiurato con ogni cellula del nostro corpo.
Adesso che il nostro sentimento di sicurezza si è alimentato nuovamente possiamo davvero guardare indietro e fare i conti con la tempesta che ci ha travolti: una tempesta improvvisa e devastante che non ha fatto sconti a nessuno.
E perché proprio adesso si prova ansia?
L’ansia è legata ai dubbi che ci attanagliano rispetto all’evolversi del futuro, alla paura che si ripresenti tutto da capo, alla rassegnata idea che nulla sarà mai come prima, insomma sono tante le ragioni che possono evocare tale sentimento nel qui ed ora.
Ma tutto ciò è attuale perché la ferocia del reale ha scatenato in noi vissuti di impotenza, ha messo a repentaglio ogni nostra certezza e ci ha posto di fronte a quello che la nostra mente per difendersi cerca di reprimere e contrastare: il concetto di morte; la nostra difensiva e illusoria credenza di essere immortali è stata spezzata.
In breve il nostro fondamentale bisogno di sicurezza è stato scardinato e adesso dobbiamo cercare di ritrovarlo o meglio di rinnovarlo grazie alle personali consapevolezze che questa scia di eventi ha lasciato in ognuno di noi.