Iperattività
I bambini iperattivi
hanno importanti e persistenti difficoltà nel mantenere l’attenzione su un compito o su un gioco, nel controllare l’impulso ad agire, nel regolare in generale il livello di attività.
Spesso genitori e insegnanti si trovano di fronte a bambini energici, che amano correre, saltare, arrampicarsi, giocare alla lotta e che manifestano talvolta delle modalità di gioco che possono risultare “aggressive”.
Una delle difficoltà più grandi in questi casi spesso risiede in una mancata comprensione tra quelli che sono gli intenti del bambino e come il suo comportamento viene visto e interpretato dall’esterno: vengono rimproverati, si presuppone che ci sia un’intenzione dietro quel comportamento disfunzionale pertanto l’adulto si sente anche fallire talvolta nel proprio ruolo educativo. Ciò porta a un mancato allineamento fra i piani comunicativi del bambino e dell’adulto andando a rafforzare le condotte del bambino che così facendo diventeranno via via più strutturate.
Cosa è l’Iperattività o ADHD?
Disturbo da Deficit dell’Attenzione con Iperattività è una vera e propria sindrome.
I bambini con ADHD presentano una triade di manifestazioni: disattenzione, impulsività e iperattività. Hanno importanti e persistenti difficoltà nel mantenere l’attenzione su un compito o su un gioco, nel controllare l’impulso ad agire, nel regolare in generale il livello di attività.
Come si manifesta?
I bambini con ADHD si muovono tanto, ma fanno fatica anche quando si trovano coinvolti in giochi motori con i loro coetanei, perché non sempre riescono a ricordare o a rispettare le regole e il loro movimento è poco preciso, controllato e stabile.
Queste difficoltà si manifestano sempre, a scuola come a casa o al parco, non dipendono solo da stanchezza, agitazione o bisogno di muoversi e non sono causate dalla “maleducazione”: anche dopo essere stati ripresi più volte, i bambini con ADHD non riescono a fermarsi, ad autoregolarsi, né a concentrarsi su una cosa sola.
Questo perché l’origine dell’ADHD non è educativa, bensì neurobiologica e interessa il funzionamento e la modulazione dei neurotrasmettitori del Sistema Nervoso Centrale.
Come intervenire in caso di Disturbo da Deficit dell’Attenzione con Iperattività?
Per quanto riguarda l’ADHD, anche se non è possibile eliminare le cause del disturbo, si può certamente intervenire sull’aumento della durata dell’attenzione, sul controllo dell’impulsività, sulle funzioni esecutive, sulla consapevolezza delle proprie difficoltà e sull’apprendimento di strategie, tramite un percorso integrato che coinvolge il bambino e i suoi genitori.
Accade con estrema frequenza che nelle madri di bambini con ADHD si sviluppino comportamenti controllanti nei confronti del bambino incentrati principalmente sull’uso di rimproveri eccessivi e incoerenti che si rivelano inefficaci.

L’alternanza tra comportamenti genitoriali improntati al controllo serrato e la rinuncia verso la gestione delle condotte del bambino determinano un circuito di mantenimento che influisce, a sua volta, come fattore che mantiene o diminuisce ulteriormente l’autostima del bambino. Tali comportamenti, che spesso si accompagnano anche a quelli presenti negli altri contesti di vita del bambino, come la scuola in cui è frequente come esito l’isolamento da parte dei coetanei, rafforzano una visione negativa di sé, che mantiene e rafforza le condotte sintomatiche.
Trattamento
Il trattamento dell’ADHD prevede un intervento multimodale in grado di combinare interventi di tipo psico-educativo e psicoterapeutico.
Iperattività in famiglia: intervento con i genitori
I programmi di intervento diretti ai genitori hanno lo scopo di accrescere la consapevolezza e la conoscenza del disturbo ADHD, sviluppando capacità di gestione da parte dei genitori e modificando i comportamenti disfunzionali messi in atto nella relazione con il bambino. Il focus principale dell’intervento è posto sullo sviluppo di maggiori capacità riflessive da parte dei genitori, per aiutarli ad acquisire maggior coerenza e stabilità nelle proprie strategie educative che aiutino e supportino il bambino nell’acquisizione della capacità di autogestirsi.
Un ruolo fondamentale riveste la promozione di un miglior clima emotivo in famiglia e di una più efficace comunicazione con il bambino, anche definendo meglio limiti e regole da seguire.
- essere rassicuranti e punto di riferimento fermo, degno di fiducia
- giocare insieme, scegliendo una attività e portandola a termine
- essere chiari, concordare poche e semplici regole, spiegandone le conseguenze
- premiare i piccoli comportamenti positivi, fornendo un modello adeguato da imitare
- definire in modo chiaro quali comportamenti negativi si vogliono ridurre ed essere coerenti nell’applicare conseguenze.
Iperattività a scuola: intervento con gli insegnanti
L’intervento indirizzato agli insegnanti ha lo scopo di fornire in una prima fase informazioni necessarie a raggiungere una piena conoscenza del disturbo ADHD. Ciò costituisce un prerequisito importante perché si possa iniziare un riconoscimento degli aspetti positivi del bambino.
Diviene centrale in tale ottica fornire agli insegnanti informazioni su una strutturazione dell’ambiente scolastico che tenga in considerazione bisogni e caratteristiche del bambino iperattivo, per potenziare le sue capacità attentive e gli apprendimenti. Vanno, inoltre, fornite agli insegnanti strategie utili per gestire e modificare i comportamenti disfunzionali, oltre che migliorare le sue relazioni con i coetanei.
È altresì importante mantenere un dialogo con gli insegnati e tenere sempre aperto uno spazio di parola in cui anche loro possano sentirsi costantemente sostenuti nel lavoro col bambino iperattivo, poiché si tratta di un cammino non sempre facile soprattutto per figure come loro che sono formato per “educare” i bambini e devono spesso mediare tra i bisogni e le necessità del bambino iperattivo con quelli che appartengono invece al resto della classe e ai propri.
Iperattività: intervento con il bambino
La terapia con il bambino con ADHD si indirizza in modo sinergico verso tutte le aree implicate nel disturbo e deficitarie. Vengono insegnate al bambino strategie che lo guidino in modo sistematico alla pianificazione del proprio comportamento nei diversi ambiti di vita e alla risoluzione dei problemi. Grande attenzione viene rivolta all’ acquisizione della capacità di monitorare le proprie azioni, sviluppando una capacità di autoregolazione verso l’impulsività e la disattenzione.
Il bambino apprende, inoltre, a trarre informazioni importanti dai propri errori per autocorreggersi, ma anche a sapersi premiare per il raggiungimento di risultati positivi.
L’intervento è volto anche all’incremento delle abilità sociali, attraverso il rispetto delle regole, lo sviluppo di interazioni più efficaci e la capacità di decodificare lo stato emotivo altrui, per poter rispondere e relazionarsi in modo adeguato e funzionale.